I soggetti sono affrescati su una delle colonne della navata sul lato sinistro e vennero molto probabilmente eseguiti poco dopo il ciclo dei domenicani illustri realizzato nella sala del capitolo dell'attiguo convento. Le opere sono tutte di Tommaso da Modena.

A sinistra compare il leone, simbolo che lo rappresenta in tutte le rappresentazioni.

San Romualdo: Il nome ha origine lombarda, e significa “comandante con gloria”. Nacque a Ravenna, verso la metà del X secolo. Per espiare una colpa di omicidio, come era usanza, si ritirò in un monastero per quaranta giorni, e qui dopo un poco di tempo si convertì. Quello che lo interessava era richiamare l’Ordine al rispetto dell’antica regola e fondare eremi e monasteri. Proprio la sua opera ha ispirato l’iconografia dove appare come un vecchio barbuto dall’aspetto severo. Le sue caratteristiche più frequenti sono il libro della regola e il modellino di un eremo a ricordo dei numerosi monasteri fondati.
E’ raffigurato con una lunga barba, seduto in una cattedra, indicante con la mano destra il volto di Cristo che compare in alto, mentre con la sinistra tiene un cero; in basso ai lati del trono sono raffigurati i donatori in ginocchio.

Santa Agnese, raffigurata in piedi, presenta un elegante abito bipartito ed un mantello che le avvolge le spalle, abbigliamento tipico di una dama del suo tempo Inoltre possiede un volto dolce e sereno reso con sottili trapassi di luce, che contrasta con quello del Battista connotato da una maggiore carica espressiva attraverso lineamenti più marcati e la chioma scarmigliata. Con il braccio sinistro piegato, regge un agnello, mentre con la mano destra regge la tipica palma del martirio.
San Giovanni Battista, è rappresentato avvolto in un manto verde, con la barba e i capelli scomposti, mentre regge con la mano destra una sfera, con quella sinistra un rotolo.

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