Nell’ex convento annesso
alla Chiesa di San Nicolò è ubicata la famosa Sala del Capitolo, dove si può ammirare il ciclo dei Domenicani, opera
che ha permesso di conoscere ed apprezzare l’artista Tommaso da Modena. Gli
affreschi sono posto sotto il soffitto ligneo, al di sotto di una fascia
decorativa a fogliami, e ricoprono tre pareti e parte della quarta, dove al
centro è raffigurata una Crocifissione.
Il ciclo presenta una
rappresentazione di 40 personaggi illustri dell’Ordine Domenicano, fu pitturato
tra il 1351 e il 1352, come riporta un’iscrizione sottostante, che purtroppo
oggi risulta notevolmente rovinata. Tra le figure spiccano anche personalità
importanti, come ad esempio Papa Innocenzo V, Papa Benedetto XI, il cardinale
Annibaldo degli Annibaldi, e anche san Domenico, san Pietro martire e San
Tomaso D’Aquino.
I domenicani sono
rappresentanti all’interno delle loro celle, che convergono tutte verso la
scena della Crocifissione, per sottolinearne il profondo significato. I personaggi
sono tutti raffigurati nello svolgere attività tipiche dello studioso, come
scrivere o leggere.
Le celle sono costituite
da due pareti lignee che sono saldate assieme da uno scrittoio, con una tenda
nella sfondo, di colore rosso granato o verde. Ed è il colore, piuttosto che la
prospettiva a creare una terza dimensione nell’affresco. Inoltre molto marcata
è la linea di contorno che accompagna le diverse figure.
Elemento chiave figurativo
è il cappello, che ci fa capire il ruolo del domenicano ritratto.
Ogni figura, presenta
caratteristiche diverse, dall’età alla fisionomia del volto, e sono esattamente
le espressioni dei volti, così varie e realistiche, ad attirare l’attenzione
del pubblico.
Inoltre l’artista
vivacizza le diverse scene aggiungendo diversi particolari, mai rappresentati
prima, come per esempio gli occhiali o la lente d’ingrandimento.
Caratteristica comune di
questi affreschi è la descrizione nel dettaglio della realtà, e la unicità dei
personaggi data dai tratti fisionomici, che sono probabilmente tratti dal vero.
La sala fu in parte
danneggiata durante un bombardamento aereo del 1944, ma nonostante ciò gli
affreschi furono recuperati e restaurati.
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